Battesimo di Gesù

Battesimo di Gesù

Il cristiano non finisce mai di diventare cristiano!

«Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio»: così comincia il vangelo di Marco, che salta in questo modo i circa trent’anni di vita che intercorrono tra la nascita di Gesù e l’inizio della sua vita pubblica.
Il racconto del battesimo di Gesù è presente in tutti e quattro gli evangelisti, ed è citato dallo stesso Pietro negli Atti degli apostoli.
Vediamo Gesù in fila con i peccatori, come se si trovasse in coda davanti ad un confessionale.
Il Battista ha parlato del Messia dicendo: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali».
Ma Gesù non è lì per fare da spettatore, o per farsi battere le mani, e nemmeno per farsi giudice.
Lui è senza peccato, ma entra nell’acqua del Giordano e riceve anche lui il battesimo di penitenza.
Ma Gesù aveva bisogno di essere battezzato? Assolutamente no! E allora perché si fa battezzare?
Lo fa per umiltà e per dirci che ognuno di noi deve imparare a chiedere perdono a Dio.
Perché dobbiamo chiedere perdono a Dio?
Perché tutti noi siamo peccatori e tutti abbiamo bisogno della sua misericordia e del suo perdono.
Tutti dobbiamo cambiare vita e avvicinarci di più a lui.
Con il battesimo Gesù offre una prima manifestazione di sé agli altri.
Possiamo dire che il battesimo è la sua «investitura», la presa di coscienza della sua figliolanza divina: Gesù è il Figlio, l’ «amato», su cui Dio ha posto il suo «compiacimento».
Noi siamo stati battezzati-immersi nella vita di Cristo, e quindi siamo invitati a percorrere la sua strada: sia- mo invitati a rivivere Cristo.
«Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno» (cf Fil 1,21), dirà san Paolo.
Ecco allora la grande domanda di questo giorno: il battesimo, dono di Dio, sta diventando oggi una mia risposta a Dio? Il mio battesimo sta trovando ogni giorno di più un impegno di imitazione di Cristo?
Sono cristiano di nome o anche con la vita? È un esame di coscienza che dobbiamo fare costantemente.
«Abbiamo tanti battezzati, ma pochi cristiani…” affermava il beato Carlo Gnocchi.
Perché?
Perché le nostre famiglie e le nostre comunità non sono così vive nella fede da far maturare il seme dei battesimi».
In questo giorno, in cui la chiesa celebra la festa del Battesimo di Gesù, ricordiamo il giorno in cui siete stati battezzati.
Il cristiano non finisce mai di diventare cristiano!
Per tale motivo è necessario che il battezzato verifichi ogni giorno il suo comportamento di nato alla grazia di figlio di Dio e si impegni ad essere testimone credibile del Vangelo nella Chiesa e nel mondo.

Buona domenica buona settimana
Don Gabriele e Don Marco