II di Quaresima

II di Quaresima

Saliamo al monte con la preghiera

In questa seconda domenica, la liturgia ci chiede di contemplare l’evento della Trasfigurazione.
Sul monte Gesù concede ai suoi discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni di pregustare la gloria della Risurrezione: uno squarcio di cielo su la terra.
L’evangelista Luca ci mostra Gesù trasfigurato sul monte, che è il luogo della luce, simbolo affascinante della singolare esperienza riservata ai tre Apostoli. Essi salgono con il Maestro sulla montagna, lo vedono immergersi in preghiera, e ad un certo punto, “il suo volto cambiò d’aspetto”.

Abituati a vederlo quotidianamente nella semplice sembianza della sua umanità, di fronte a quel nuovo splendore, che avvolge anche tutta la sua persona, rimangono stupiti.
Accanto a Gesù appaiono Mosè ed Elia, che parlano con Lui del suo prossimo “esodo”, cioè della Pasqua di morte e risurrezione.
È un anticipo della Pasqua! Pietro esclama “Maestro, è bello per noi essere qui”. Vorrebbe che quel momento di grazia non finisse più!
La Trasfigurazione si compie in un momento ben preciso della missione di Cristo, cioè dopo che ha confidato ai discepoli di dover “soffrire molto… venire ucciso e risuscitare il terso giorno”.

Gesù sa che i discepoli faticano ad accettare la realtà della sofferenza – della croce – e allora vuole prepararli a sopportare lo scandalo della morte di croce, perché sappiano che questa è la vita attraverso la quale il Padre celeste farà giungere alla gloria il suo Figlio, risuscitandolo dai morti.
E questa sarà anche la via dei discepoli: nessuna arriva alla vita eterna se non seguendo Gesù, portando la propria croce terrena.
Ognuno di noi ha la propria croce. Il Signore ci fa vedere la fine di questo percorso che è la Risurrezione, la bellezza, portando la propria croce.

Il punto di arrivo del cristiano, pur vivendo l’esperienza della croce è luminoso come il volto di Cristo trasfigurato.

In Gesù è la salvezza, la beatitudine, la luce, l’amore di Dio senza limiti. Mostrando la sua gloria, Gesù ci assicura che la croce, le prove, le difficoltà nella quali ci imbattiamo hanno la loro soluzione e il loro superamento nella Pasqua.
Saliamo anche noi in questa quaresima sul monte con Gesù!
Ma in che modo? Con la preghiera. Preghiera silenziosa, preghiera del cuore, sempre cercando il Signore.

Rimaniamo qualche momento in raccoglimento, ogni giorno, fissiamo lo sguardo interiore sul suo volto e lasciamo che la sua luce ci pervada e si irradi nella nostra vita.
Luca insiste sul fatto che Gesù si trasfigurò “mentre pregava”.
Si era immerso in un colloquio intimo con il Padre, in cui risuonavano anche la Legge e i Profeti Mosè ed Elia e mentre aderiva con tutto se stesso alla volontà di salvezza del Padre, compresa la croce, la gloria di Dio lo invase trasparendo anche all’esterno.

È così, fratelli e sorelle, la preghiera in Cristo e nello Spirito santo trasforma la persona dall’interno e può illuminare gli altri e il mondo che lo circonda.
Quante volte abbiamo trovato persone che illuminano, che emanano luce dagli occhi, che hanno quello sguardo luminoso!

Proseguiamo con gioia il nostro itinerario quaresimale.
Diamo spazio alla preghiera e alla Parola di Dio, che la liturgia ci propone con abbondanza in questo tempo.
La vergine Maria ci insegni a rimanere con Gesù anche quando non lo capiamo e non lo comprendiamo.
Solo rimanendo con Lui vedremo la sua gloria.

(Angelus 17 marzo 2019)

Buona domenica e buona settimana
don Gabriele