I di Quaresima
I di Quaresima
Soltanto con la Parola di Dio
Il cammino quaresimale si apre con l’ascolto della pagina evangelica che narra l’esperienza delle tentazioni di Gesù nel deserto.
Dopo avere digiunato per quaranta giorni, Gesù è tentato per tre volte dal diavolo. Costui prima lo invita a trasformare una pietra in pane; poi gli mostra dall’alto i regni della terra e gli prospetta di diventare un messia potente e glorioso; infine lo invita a buttarsi giù, per manifestare in maniera spettacolare la sua potenza divina.
Le tre tentazioni indicano tre strade che il mondo sempre propone promettendo grandi successi, tre strade per ingannarci: L’avidità del possesso, la gloria umana e la strumentalizzazione di Dio.
Tre strade che portano alla rovina.
La prima, la strada dell’avidità del possesso.
È sempre questa la logica insidiosa del demonio. Egli parte dal naturale e legittimo bisogno di nutrirsi, di vivere, di realizzarsi, di essere felici, per spingerci a credere che tutto ciò è possibile senza Dio, anzi persino contro di Lui. Ma Gesù si oppone dicendo: “Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”.
Ricordando il lungo cammino del popolo eletto attraverso il deserto, Gesù afferma di volersi abbandonare con piena fiducia alla divina provvidenza del Padre, che sempre si prende cura dei suoi figli.
La seconda tentazione è la strada della gloria umana. Il diavolo dice: “Se ti prostrerai in adorazione davanti a me tutto sarà tuo”.
Si può perdere ogni dignità personale, se ci si lascia corrompere dagli idoli del denaro, del successo, del potere, pur di raggiungere la propria auto-affermazione.
E si gusta l’ebbrezza di una gioia vuota che ben presto svanisce.
Questo ci porta anche a fare i “pavoni”, la vanità ma questo svanisce.
Per questo Gesù risponde: “Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai”.
Vi è poi la terza tentazione: strumentalizzare Dio a proprio vantaggio.
Al diavolo che, citando le Scritture, lo invita a cercare da Dio Padre un miracolo eclatante, Gesù oppone di nuovo la ferma decisione di rimanere umile, fiducioso di fronte al Padre:
“E’ stato detto: “Non metterai alla prova il Signore tuo Dio”.
Così respinge la tentazione forse più sottile: quella di voler tirare Dio dalla nostra parte, chiedendogli grazie che in realtà servono solo a soddisfare il nostro orgoglio.
Sono queste le strade che ci vengono messe davanti e che sono del tutto estranee al modo di agire di Dio; anzi, di fatto ci separano da Dio, perché sono opera di satana.
Gesù, affrontando in prima persona queste prove, vince per tre volte la tentazione per aderire pienamente al progetto del Padre.
Ci indica i rimedi: la vita interiore, la certezza che Dio ci ama, che è Padre e con questa certezza vinceremo ogni tentazione.
C’è un ultimo aspetto interessante su cui vorrei soffermarmi: Gesù nel rispondere al tentatore non entra in dialogo, ma risponde alle sfide soltanto con la Parola di Dio.
Questo ci insegna che con il diavolo non si dialoga, non si deve… solo occorre rispondere con la Parola di Dio!
Approfittiamo dunque della Quaresima, come di un tempo buono e privilegiato per purificarci, per sperimentare la consolante presenza di Dio e della sua Parola nella nostra vita.
(Angelus 10 marzo 2019)
Buona domenica e buona settimana
don Gabriele