II domenica di Natale: «Porte da aprire, porte da chiudere»
Per questo nuovo anno ho pensato di proporre a voi; a partire da oggi, come riflessione settimanale, alcuni pensieri di Papa Francesco tratti da un testo che è stato donato ai parroci: “Guardare verso l’Alto, guardare verso l’altro”. Desidera essere un cammino in compagnia dell’evangelista Luca ed in ascolto della voce del Santo Padre.
Di cuore auguro a tutti e a ciascuno un anno ricco di grazia, di doni e benedizioni del Signore.
“La liturgia di oggi, seconda domenica dopo Natale, ci presenta il Prologo del Vangelo secondo Giovanni, nel quale viene proclamato che: “il Verbo—ovvero la Parola creatrice di Dio—si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1, 14).
Quella Parola, che dimora nel cielo, cioè nella dimensione di Dio, è venuta sulla terra affinché noi la ascoltassimo e potessimo conoscere e toccare con mano l’amore del Padre.
Il Verbo di Dio è lo stesso suo Figlio Unigenito, fatto uomo, pieno di amore e di fedeltà, è lo stesso Gesù.
L’evangelista Giovanni non nasconde la drammaticità della Incarnazione del Figlio di Dio sottolineando che al dono d’amore del Padre, fa riscontro la non accoglienza da parte degli uomini.
La Parola è luce, eppure l’umanità ha preferito le tenebre; la Parola venne tra i suoi, ma essi non l’’hanno accolta.
Hanno chiuso la porta in faccia al Figlio di Dio.
È il mistero del male che i insidia anche la nostra vita e che richiede da parte nostra vigilanza e attenzione perché non prevalga.
Il libro della Genesi dice una bella frase che ci aiuta a capire il senso: dice che il male è “accovacciato davanti alla nostra porta” (Gen 4,7).
Guai a noi se lo lasciamo entrare, sarebbe lui allora a chiudere la nostra porta a chiunque altro.
Siamo chiamati a spalancare la porta del nostro cuore alla Parola di Dio, a Gesù, per diventare così suoi figli.
Nel giorno del Natale è stato proclamato questo stesso brano, oggi ci viene riproposto: è l’invito che la Chiesa offre chiedendo di accogliere questa Parola di salvezza, questo mistero di luce.
Se accogliamo Gesù cresceremo nella conoscenza e nell’amore del Signore, impareremo ad essere misericordiosi come Lui.
Accostarsi al Vangelo meditarlo, incarnarlo nella nostra vita è il modo migliore per conoscere Gesù e portarlo agli altri.
Questa è la vocazione e la gioia di ogni battezzato: indicare e donare Cristo agli altri. Ma per fare questo dobbiamo conoscerlo ed averlo dentro di noi, come il Signore della nostra vita.
È Lui che ci difende dal male, dal diavolo, che è sempre accovacciato davanti alla nostra porta, davanti al nostro cuore, e vuole entrare.
Con un rinnovato slancio di abbandono filiale, noi ci affidiamo ancora una volta a Maria: la sua dolce immagine di Maria madre di Gesù e madre nostra che contempliamo, in questi giorni, nel presepio”
(Angelus 3 gennaio 2016)
CON LE PAROLE DELLA LITURGIA, RIPRESE DA SAN FRANCESCO IN UNA DELLE SUE PIU’ NOTE PREGHIERE,
AUGURO A TUTTI DI VERO CUORE UN SERENO ANNO 2022 SEMPRE RICOLMI DELLA GRAZIA DEL SIGNORE.
POSSANO LA VERGINE MARIA, I NOSTRI SANTI BARTOLOMEO, NICOLO’ GERVASIO, PROTASIO AIUTARCI NEL CAMMINO DI CONVERSIONE.
LO SPIRITO SANTO CON IL SUO POTENTE SOFFIO E LA SUA LUCE GENTILE AIUTI A CRESCERE NELLA FEDE, NELLA SPERANZA E NELLA CARITA’
Don Gabriele