Domenica 7 novembre

Nella sua povertà ha dato tutto quello che aveva

Gesù, durante tutta la sua predicazione, ha sempre mostrato una predilezione particolare per le donne sole. Ora affida al gesto nascosto di una donna, che vorrebbe solo scomparire dietro una delle colonne del tempio, il compito di trasmettere il suo messaggio. La prima scena è affollata di personaggi che hanno lo spettacolo nel sangue: passeggiano in lunghe vesti, amano i primi posti, essere riveriti per strada… Questa riduzione della vita a spettacolo la conosciamo anche noi, è una realtà patita da tanti con disagio, da molti inseguita con accanimento.
Il Vangelo vi contrappone la seconda scena. Seduto davanti al tesoro del tempio Gesù osservava come la folla vi gettava monete.
Notiamo il particolare: osservava «come», non «quanto» la gente offriva.
I ricchi gettavano molte monete, ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine. Gesù se n’è accorto, unico; chiama a sé i discepoli e offre la sua lettura spiazzante e liberante: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Gesù non bada alla quantità di denaro. Conta quanto peso di vita, quanto cuore, quanto di lacrime e di speranze è dentro quei due spiccioli.: un niente ma pieno di cuore. Il motivo vero e ultimo per cui Gesù esalta il gesto della donna è nelle parole «Tutti hanno gettato parte del superfluo, lei ha gettato tutto quello che aveva, tutto ciò che aveva per vivere»: la totalità del dono. Anche Lui darà tutto, tutta la sua vita. Questa capacità di dare, anche quando pensi di non possedere nulla, ha in sé qualcosa di divino. Tutto ciò che riusciamo a fare con tutto il cuore ci avvicina all’assoluto di Dio.

Buona domenica e buona settimana da don Gabriele