I poveri sono al centro del Vangelo

III domenica Tempo ordinario

I poveri sono al centro del Vangelo

Nel Vangelo di oggi, Luca prima di presentare il discorso programmatico di Gesù a Nazaret, ne riassume brevemente l’attività di evangelizzazione.

È una attività che Egli compie con la potenza dello Spirito Santo: la sua parola è originale, perché rivela il senso delle Scritture; è una parola autorevole, perché comanda persino agli spiriti impuri e questi obbediscono. Gesù è diverso dai maestri del suo tempo: per esempio, non ha aperto una scuola per lo studio della Legge, ma va in giro a predicare e insegna dappertutto: nelle sinagoghe, per le strade, nelle case, sempre in giro! Gesù è diverso anche da Giovanni Battista, il quale proclama il giudizio imminente di Dio, mentre Gesù annuncia il perdono del Padre.

Ora immaginiamoci di entrare nella sinagoga di Nazaret, il villaggio dove Gesù è cresciuto fino ai trent’anni. Quello che vi accade è uno avvenimento importante, che delinea la missione di Gesù. Egli si alza per leggere la Sacra Scrittura. Apre il rotolo del profeta Isaia e prende il passo dove è scritto: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.” Poi, dopo un momento di silenzio pieno di attesa da parte di tutti, dice, tra lo stupore generale. “Oggi si è compiuta questa Parola che voi avete ascoltato”.

Evangelizzare i poveri: questa è la missione di Gesù e della Chiesa. Essere cristiano ed essere missionario è la stessa cosa. Annunciare il Vangelo, con la parola, e prima ancora, con la vita, è la finalità principale della comunità cristiana e di ogni suo membro. Si nota qui che Gesù indirizza la Buona Novella a tutti, senza escludere nessuno, anzi privilegiando i più lontani, i sofferenti, gli ammalati, gli scartati dalla società.

Domandiamoci: che cosa significa evangelizzare i poveri?
Significa anzitutto avvicinarli, significa avere gioia di servirli, di liberarli dalla loro oppressione, e tutto questo nel nome e con lo Spirito di Cristo, perché e Lui il Vangelo di Dio, è Lui la misericordia di Dio, è Lui la liberazione di Dio, è Lui che si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà.
Il testo di Isaia, rafforzato da piccoli adattamenti introdotti da Gesù, indica che l’annuncio messianico del Regno di Dio venuto in mezzo a noi, si rivolge in modo preferenziale agli emarginati, ai prigionieri, agli oppressi.
Probabilmente al tempo di Gesù queste persone non erano al centro della comunità di fede. Possiamo domandarci: oggi, nelle comunità, nelle associazioni, nei movimenti, siamo fedeli al programma di Cristo?
L’evangelizzazione dei poveri, portare l’annuncio di gioia è la priorità?
Attenzione: non si tratta solo di fare assistenza sociale, tanto meno attività politica. Si tratta di offrire la forza del Vangelo di Dio, che converte i cuori, risana le ferite, trasforma i rapporti umani e sociali secondo la logica dell’amore.
La Vergine Maria, Madre degli evangelizzatori, ci aiuti a sentire Fortemente la fame e la sete del Vangelo che c’è nel mondo intero. E ottenga ad ognuno di noi e ad ogni comunità cristiana di testimoniare concretamente la misericordia, la grande misericordia che Cristo ci ha donato.

(Angelus 24 gennaio 2016)