“Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo”.

Nel suo famoso prologo l’evangelista Giovanni utilizza questa suggestiva espressione per ricordare l’Incarnazione e la nascita di Gesù Cristo. Il tema della “luce” rimane parte integrante della nostra fede. In più occasioni ricordiamo come, la vera Luce, sia il Figlio mandato dal Padre. Lui illumina le genti e rischiara di luce nuova le tenebre del peccato e della morte. La sua luce è poi annuncio della Resurrezione gloriosa e certezza della presenza dello Spirito Santo definito come “luce dei cuori”. È bello, allora, iniziare il nuovo anno civile richiamando al cuore questa Luce che ha cambiato la storia.
Una luce ancora oggi accesa ma ancora in profondo combattimento con le tenebre che sempre la rifiutano e la combattono.

Nella nostra società e nel nostro mondo con una certa amarezza dobbiamo affermare che la luce del Cristo è da molti dimenticata. I segnali di tiepidezza, di indifferenza sono sempre più presenti anche nella nostra comunità. La vita di fede, il cammino di catechesi, la partecipazione alla vita liturgica sacramentale sempre più si assottiglia. Le nuove generazioni sembrano non aver alcun interesse a fare un qualsiasi cammino di fede. Ne è riprova la quasi totale assenza alla Messa domenicale da parte dei bambini della catechesi…
Inoltre, non lontano dalle recenti provocazioni lanciate da Papa Francesco, anche tra noi sono ben presenti ed attivi gli “ipocriti” che non perdono occasione per seminare zizzania fino a giungere al limite della calunnia sentendosi giusti e giustificati come i più bravi tra i farisei.

Ovviamente ciascuno è libero di vivere e di pensare quello che vuole! Ma – come ricordava il Papa – abbia il coraggio di dichiararsi davanti a Dio un vero cristiano e soprattutto un testimone credibile del Vangelo.

Già, perché se il quadro descritto è squisitamente lucido e negativo, ancora nel nostro oggi vi sono “figli della Luce” che con coraggio, determinazione ed umiltà continuano a credere che il Cristo è in grado di cambiare la storia. Credono ancora che Dio spende tempo per visitare il limite e la fragilità dell’uomo che si riconosce disponibile ad accogliere questa grazia indescrivibile. Credono ancora che la Luce riscalda le tiepidezze, rinnova l’universo, illumina il cammino e permette di essere parte della vera vita.
Per questo l’evangelista continua nel suo testo richiamando a coloro che hanno creduto a questa Luce: “A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.”

Coraggio allora fratelli e sorelle non lasciamoci contagiare dalle tenebre del mondo ma riscopriamoci ancora una volta figli ricolmi di Dio e della sua luce. Sarà allora un anno buono e ricco in tutto quello che insieme faremo ma soprattutto in tutto quello che l’amore del Padre attraverso il Figlio e lo Spirito ci donerà in ogni mattino della vita.

Buon cammino,
Don Gabriele