“Ed ora vi affido al Signore e alla Parola della sua grazia che ha il potere di edificare e di concedere l’eredità con tutti i santificati. Non ho desiderato né argento, né oro, né la veste di nessuno. Voi sapete che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto queste mie mani. In tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorando così si devono soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù, che disse: Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!». (At 10, 17-36)
In queste ultime settimane ho ritrovato una riflessione che il Cardinal Carlo Maria Martini ha proposto in un corso di esercizi spirituali sulle orme di S. Paolo e mi è sembrata in tema con la visita pastorale che si sta concludendo in questi giorni.
In questo momento storico, nella concretezza della nostra comunità parrocchiale con i suoi limiti e i suoi difetti, il Vescovo mi piace pensare che ripeta le parole dell’Apostolo.
“Vi affido al Signore” nelle cui mani di misericordia l’uomo trovo rifugio e conforto. Da parte nostra dovrebbe nascere una risposta: “Mi affido a Te Signore” mia roccia e mio baluardo. Mi affido e mi fido, rinnovo la mia fede vacillante e dubbiosa, rivolgo gli occhi verso “i monti da dove mi verrà l’aiuto”. Mi affido e mi fido di Gesù compagno e maestro di cammino. Mi affido e mi fido della potenza misteriosa dello Spirito Santo che permette di ricordare ogni cosa e di riscoprirsi “sale e luce” per il mondo intero.
“Alla Parola della sua grazia” che è il punto di partenza di ogni cammino e che deve diventare, quest’anno, motivo di crescita personale e comunitario. La Parola vivente che opera i prodigi, che rivela il volto del Padre e che permette la comprensione dei segreti del cuore. Una Parola che, come richiama la lettera pastorale del Vescovo nell’icona evangelica dell’Annunciazione, visita la nostra vita per suscitare una risposta che porta frutto, che genera bene.
“Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”. Il comandamento dell’Amore consegnato dal Signore diventa lo stile del cristiano e della comunità. Tale stile è generato dalla fede, dall’ascolto, dalla meditazione e dalla frequentazione dei Sacramenti. In questo mese di novembre non perdiamo, dunque, occasioni propizie per proseguire o intensificare questo cammino della grazia. Elenco solo in modo sommario alcune idee per vivere i momenti domenicali e festivi: La Parola offre una visione diversa della vita (solennità dei Santi), apre all’eternità della vita (commemorazione dei defunti), insegna la lode e la benedizione (giornata del ringraziamento), allena il cuore al bene (giornata per i poveri), indica il cammino (giornata del seminario) e identifica la meta (Cristo Re dell’universo).
Ricolmi di gioia e della Grazia proseguiamo il nostro cammino.
Con affetto, Don Gabriele