Con il sospirato giugno inizia il tempo dell’estate! Un tempo quanto mai atteso, soprattutto quest’anno nel quale la primavera è stata abbastanza bizzarra. Per la vita pastorale il tempo che si apre è quello della verifica e della programmazione. Con l’estate si conclude gradualmente l’anno pastorale. Credo sia indispensabile, allora, proporre a tutti un primo momento che corrisponde alla “verifica”.
Come battezzati siamo chiamati a riflettere e a rispondere ad un primo interrogativo: “Come ho vissuto l’ascolto della Parola? – che è stato il filo conduttore dell’anno – e “come ho vissuto questo ascolto vivendo nella comunità?”
Da queste personali risposte possono nascere interessanti letture! Da un lato è utile per vedere il livello della nostra fede e dall’altra testare il desiderio di vivere l’esperienza della comunità.
Con serenità e libertà, questo tempo, può aiutare tutti nella crescita, a partire dal rapporto vitale con il Signore che siamo chiamati a rinnovare ogni giorno. Possiamo trovare in noi questo desiderio di crescita e progressione oppure accontentarci di vivere la tiepida e forse noiosa fede che tanto è diffusa nella nostra comunità e nella odierna società.
Questa personale riflessione si allarga alla dimensione comunitaria: anche i collaboratori e i volontari, così come gli organismi di partecipazione sono chiamati a vivere un momento di verifica e di riflessione.
Per questo motivo nel mese di giugno si troverà occasione per ritrovarsi a fare “sintesi” rileggendo l’anno appena trascorso.
Questo permette di entrare nel secondo passaggio: “la programmazione”. L’anno pastorale che apriremo il prossimo settembre, per scelta del Vescovo, sarà incentrato sull’Eucaristia.
Tutti possono aiutare attraverso la preghiera, il discernimento, a favore della programmazione che è fatta di proposte concrete che hanno però l’obiettivo di trasmettere il valore più alto del Vangelo.
Mi permetto di ricordare che questo tempo ha almeno due “segni” che possono aiutare a riflettere.
Il primo è l’esperienza del “grest” che tra pochi giorni inizierà nel nostro oratorio. Come parroco non smetto di pensare che questa esperienza è un dono di Grazia.
Ogni anno si ripete una esperienza di vita comune dove, il dono gratuito ed il servizio reciproco, sono alla base dell’offerta proposta. Anche il titolo scelto dalle diocesi lombarde è quanto mai significativo: “Bella Storia!”
Per la parrocchia il grest è e rimane l’occasione per annunciare questa Bella Storia che è il Signore Gesù.
Ancora crediamo che l’oratorio sia un luogo educativo, dove le regole possano essere davvero indicazioni per una vita buona. Piccoli segreti che non sono forse di moda ma che, proprio a partire da Gesù, noi cristiani possiamo affermare che sono ancora attuali.
Certo anche per l’attività dell’oratorio è il tempo della verifica e della programmazione. I volontari sono davvero pochi ed anche per il grest facciamo fatica a offrire alcuni servizi. Ma la Provvidenza di certo non farà mancare l’aiuto…
E da ultimo il tempo estivo apre al tempo delle nostre “sagre”: Gervasio e Protasio in questo mese di giugno e poi a luglio la Madonna del Carmine, con la trentesima edizione del Palio, ad agosto S. Bartolomeo. Come nelle altre comunità nella quale ho vissuto il ministero è sempre difficile coinvolgere durante le sagre.
Non sono in grado di dare motivazioni sociologiche, certamente è abbastanza strano pensare che un cristiano, che appartiene ad una realtà territoriale come la parrocchia, non senta il desiderio di ritrovarsi a fare festa attorno al Patrono. Nella duplice e tradizionale lettura: quella più prettamente liturgica e quella più ricreativa – comunitaria.
Vellezzo e Giovenzano non sono immuni da questa “tiepidezza” che allontana dalla possibilità di sentirsi comunità vera.
Mi viene sempre alla mente un detto evangelico “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo intonato un lamento e non avete pianto”…
Auguro per me e per voi di essere in grado di vincere tutte queste divisioni e queste piccole e grandi faide che ormai ho imparato a vedere e conoscere (anche se siete molto bravi a mascherare).
Le iniziative che la parrocchia propone vogliono essere un aiuto a rispondere a quelle domande iniziali: quanto mi lascio coinvolgere dal Signore? Solo vivendo, condividendo e crescendo si diventa cristiani gioiosi. Sia l’estate questo tempo di grazia!

Di cuore vi benedico
Don Gabriele