Dio salva con l’amore, non con la forza!

Dio salva con l’amore, non con la forza!
XXIV TEMPO ORDINARIO
Il Vangelo di oggi inizia con alcuni che criticano Gesù, vedendolo in compagnia di pubblicani e di peccatori, e dicono con sdegno: “Costui accoglie i peccatori e mangia con loro”.
Questa frase si rivela in realtà come un annuncio meraviglioso, Gesù accoglie i peccatori e mangia con loro. È quello che accade a noi, in ogni Messa, in ogni chiesa: Gesù è contento di accoglierci alla sua mensa, offre sé stesso per noi. È la frase che potremmo scrivere sulle porte delle nostre chiese: “Qui Gesù accoglie i peccatori e li invita alla sua mensa.” E il Signore, rispondendo a quelli che lo criticavano, racconta tre parabole, tre racconti stupendi, che mostrano la sua predilezione per coloro che si sentono lontani da Lui.
Nella prima parabola leggiamo: “Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta?”.
Chi di voi? Una persona di buon senso no!
Fa due calcoli e ne sacrifica una per mantenere le restanti novantanove. Dio invece non si rassegna, a Lui stai a cuore proprio tu che ancora non conosci la bellezza del suo amore, tu che non hai ancora accolto Gesù al centro della tua vita, tu che non riesci a superare il peccato, tu che forse per le cose brutte che sono accadute nella tua vita nel credi nell’amore.
Nella seconda parabola, sei tu quella piccola moneta perduta che il Signore non si rassegna di perdere e cerca senza sosta: vuole dirti che sei prezioso ai suoi occhi, che sei unico. Nessuno ti può sostituire nel cuore di Dio. Tu hai un posto, sei tu e nessuno può sostituirti, e anche io, nessuno può sostituirmi nel cuore di Dio.
Nella terza parabola, Dio è il padre che attende il ritorno del figlio. Dio sempre ci aspetta, non si stanca, non si perde d’animo. Perché siamo noi, ciascuno di noi quel figlio riabbracciato quella moneta ritrovata, quella pecora accarezzata e posta sulle spalle.
Egli attende ogni giorno che ci accorgiamo del suo amore. Tu dici: “Ma io ne ho combinate tante, ne ho combinate troppe!”, Non avere paura: Dio ti ama, ti ama come sei e sa che solo il suo amore può cambiare la tua vita. Questo amore infinito di Dio per noi peccatori, questo cuore del Vangelo, può anche essere rifiutato. È quello che accade al primo figlio delle terza parabola. Egli non capisce l’amore in quel momento, ha in mente più un padrone che un padre.
È un rischio anche per noi: credere in un dio più rigoroso che misericordioso, un dio che sconfigge il male con la potenza piuttosto che con il perdono. Non è così, Dio salva con l’amore, non con la forza, proponendosi e non imponendosi. Coraggio, fratelli e sorelle, con Dio nessun peccato ha l’ultima parola. La Madonna ci liberi dalla pretesa di crederci giusti e ci faccia sentire il bisogno di andare gioiosamente dal Signore, che ci aspetta sempre per abbracciarci e perdonarci.
Buona domenica e buona settimana
don Gabriele