Scegliere il bene pagando di persona

XXIII TEMPO ORDINARIO

Scegliere il bene pagando di persona

Ancora una volta il Vangelo, donato dalla liturgia di questa domenica, ci aiuta nella riflessione sulle condizioni necessarie per essere discepoli. Nello specifico oggi ricorda la necessità di non anteporre nulla all’amore per Lui, portare la propria croce e seguirlo. Molti si avvicinavano, infatti, a Gesù e volevano entrare tra i suoi seguaci; questo accadeva specialmente dopo qualche segno prodigioso, che lo accreditava come il Messia, il Re d’Israele. Ma Gesù non vuole illudere nessuno. Lui sa bene che cosa lo attende a Gerusalemme, qual’è la via che il Padre gli chiede di percorrere: è la via della croce, del sacrificio di se stesso per il perdono dei nostri peccati. Seguire Gesù non significa partecipare a un corteo trionfale! Significa condividere il suo amore misericordioso, entrare nella sua grande opera di misericordia per ogni uomo e per tutti gli uomini. L’opera di Gesù è proprio un’opera di misericordia, di amore e di perdono!

Questo perdono universale, questa misericordia, passa attraverso la croce. Gesù non vuole compiere questa opera da solo: vuole coinvolgere anche noi nella missione che il Padre gli ha affidato.

Dopo la risurrezione dirà ai suoi discepoli: “Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi….” Il discepolo di Gesù rinuncia a tutti i beni perché ha trovato in Lui il Bene più grande, nel quale ogni altro bene riceve il suo pieno valore e significato: i legami famigliari, le altre relazioni, il lavoro, i beni culturali ed economici e così via… Il cristiano si distacca da tutto e ritrova tutto nella logica del Vangelo, la logica dell’amore e del servizio.

Per spiegare questa esigenza, Gesù usa due parabole: quella della torre da costruire e quella del re che parte per una guerra. In quest’ultima leggiamo: “Quale re, partendo in guerra contro un altro re, non si siede prima a esaminare, se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere la pace”. Qui Gesù non vuole affrontare il tema della guerra, è solo una parabola. Questa Parola di Dio ci tocca, però, sul vivo e in sostanza ci dice: c’è una guerra profonda che dobbiamo combattere, tutti! È la decisione forte e coraggiosa di rinunciare al male e alle sue seduzioni e di scegliere il bene, pronti a pagare di persona. Ecco il senso di seguire il Signore prendendo la propria croce! Questa profonda guerra contro il male ci porta a dire no alla violenza, all’’odio fratricida, all’uso delle armi e alla loro commercio. Questi e tanti altri sono i nemici da combattere, uniti e con coerenza, non seguendo altri interessi se non quelli della pace e del bene.

Gesù è il sole, Maria l’aurora che preannuncia il suo sorgere. La invochiamo ancora una volta come Regina della Pace. Regina della Pace prega per noi e per il mondo intero!

(Angelus 8 settembre 2013)

Buona domenica e buona settimana don Gabriele