Ogni volta come se fosse la prima comunione

CORPUS DOMINI

Ogni volta come se fosse la prima comunione

In questa grande solennità del Corpo e Sangue di Gesù Cristo il Vangelo, quest’anno, ci offre la lettura del miracolo della moltiplicazione dei pani sulle rive del lago di Galilea.
Gesù, il Maestro, è intento a parlare a migliaia di persone, operando guarigioni.
Sul far della sera, i discepoli si avvicinano al Signore e dicono: “ Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo”.
Anche i discepoli erano stanchi. Infatti, erano in un luogo isolato, e la gente per comprare il cibo doveva tornare nei villaggi.
Vedendo questo Gesù risponde “Date voi stessi da mangiare!”.
Queste parole provocano lo stupore dei discepoli.
Non capivano, forse si sono anche arrabbiati, e rispondono: “Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare i viveri per tutta questa gente”.

Invece, Gesù invita i suoi discepoli a compiere una vera conversione dalla logica del “ciascuno per sé” a quella della condivisione, iniziando da quel poco che la Provvidenza mette loro a disposizione.
E subito mostra di aver ben chiaro quello che vuole fare.
Dice loro “fateli sedere a gruppi di cinquanta circa”. Poi prende nelle sue mani i cinque pani e i due pesci, si rivolge al Padre celeste e pronuncia la preghiera di benedizione.
Quindi, comincia a spezzare i pani, a dividere i pesci e a darli ai suoi discepoli affinché li distribuissero alla folla.
E quel cibo non finisce, finché tutti ne hanno ricevuto a sazietà.

Questo miracolo, importante a tal punto che tutti gli Evangelisti lo raccontano, manifesta la potenza del Messia e, nello stesso tempo, la sua compassione per l’umanità.
Quel gesto prodigioso non solo rimane come uno dei grandi segni della vita pubblica di Gesù, ma anticipa quello che sarà poi, alla fine, il memoriale del suo Corpo e del suo Sangue donati per la salvezza del mondo.

L’Eucaristia è la sintesi di tutta l’esistenza di Gesù, che è stata un unico atto di amore al Padre e ai fratelli.
Anche in quel caso, come nel miracolo narrato, Gesù prese il pane, elevò al Padre la preghiera di benedizione, spezzo il pane e lo diede ai suoi discepoli; e lo steso fece con il calice del vino.
Ma in quel momento, alla vigilia della sua Passione, Egli volle lasciare in quel gesto il Testamento della nuova ed eterna Alleanza, memoriale perpetuo della sua Pasqua di morte e risurrezione.
La Festa del Corpus Domini ci invita ogni anno a rinnovare lo stupore e la gioia per questo stupendo dono del Signore che è l’Eucaristia.
Accogliamolo con gratitudine, non in modo passivo, abitudinario.
Non dobbiamo abituarci all’Eucaristia e andare a comunicarci come per abitudine: no!

Ogni volta che noi ci accostiamo all’altare per ricevere l’Eucaristia, dobbiamo rinnovare davvero il nostro “amen” al Corpo di Cristo.
Quando il ministro ci dice “il Corpo di Cristo”, noi diciamo “Amen”, ma che sia una risposta che viene dal cuore, convinto.
È Gesù che mi ha salvato, che viene a donarmi la forza per vivere.
È Gesù vivente… Non dobbiamo abituarci: ogni volta come se fosse la prima comunione.

(Angelus 23 giugno 2019)

Buona domenica e buona settimana
don Gabriele