Lo Scapolare del Carmine

Lo Scapolare del Carmine

Preparandoci alla Sagra della Madonna del Carmine penso sia bello fermarci a rispolverare -a conoscere- il significato e l’origine delle “Scapolare” che la tradizione vuole sia consegnato da Maria a tutti i credenti.

Il 16 luglio la Chiesa ricorda la Beata Maria Vergine del Monte Carmelo.

Uno dei simbolo della devozione alla Madonna del Carmelo è lo Scapolare, conosciuto anche come “Abitino“.

Gli Scapolari fanno parte di tutta quella serie di oggetti devozionali che i fedeli utilizzavano come espressione di spiritualità e devozione.
Secondo il Concilio Vaticano II, fa parte di quei “segni sacri per mezzo dei quali, a imitazione dei sacramenti, sono significati, e vengono ottenuti per intercessione della Chiesa effetti soprattutto spirituali” (SC 60).
In realtà lo Scapolare è un grembiule usato dai monaci durante il lavoro per non sporcare la tonaca.
La grande devozione verso la Madonna del Carmelo spinse i monaci a realizzare degli scapolari molto piccoli, di dimensioni ridotte per permettere ai fedeli di partecipare alla spiritualità del Carmelo e alle grazie a esso legato, tra i quali il privilegio sabatino.

Lo scapolare attuale è fatto di due quadratini di tessuto marrone o nero, uniti da cordoni, che hanno da una parte l’immagine di Nostra Signora del Carmelo e dall’altra il Cuore di Gesù, o lo stemma dell’Ordine carmelitano.
È una miniatura dell’abito carmelitano, per questo è di tela. Lo scapolare è un segno esteriore di devozione mariana che consiste nella consacrazione alla Santissima Vergine Maria, e chi lo indossa ottiene il “privilegio Sabatino”.

Il 16 luglio 1251 la Madonna apparve al vecchio generale dell’Ordine Carmelitano, San Simone Stock (il quale L’aveva pregata di dare un privilegio ai Carmelitani), porgendogli uno scapolare, detto comunemente “Abitino”, dicendogli:
«Prendi figlio dilettissimo, prendi questo scapolare del tuo Ordine, segno distintivo della mia Confraternita, privilegio a te e a tutti i Carmelitani.
CHI MORRÀ RIVESTITO DI QUESTO ABITO NON SOFFRIRÀ IL FUOCO ETERNO; questo è un segno di salute, di salvezza nei pericoli, di alleanza di pace e di patto sempiterno».

Nella sua bolla chiamata Sabatina, papa Giovanni XXII afferma che chi usa lo scapolare sarà rapidamente liberato dalle pene del Purgatorio il sabato successivo alla sua morte.

I vantaggi del privilegio sabatino sono stati confermati dalla Sacra Congregazione delle Indulgenze il 14 luglio 1908.

Parrocchia di Vellezzo e Giovenzano “la Parrocchia informa”