Frammenti di saggezza
del Bollettino n.76/2010
Un giorno due uomini attraversavano un campo quando videro un toro inferocito. Subito si misero a correre verso la più vicina staccionata, inseguiti dall’animale, ma capirono subito che non avevano
scampo.
Allora uno dei due gridò all’altro: “E’ finita! Niente potrà salvarci. Presto, di’ una preghiera!”.
E l’altro di rimando: “Non ho mai pregato in vita mia e non conosco preghiere adatte a quest’occasione”.
“Non importa. Il toro sta pere raggiungerci, qualsiasi cosa andrà bene”.
“D’accordo, reciterò quello che diceva mio padre prima dei pasti: Ti rendiamo grazie, o Signore, per ciò che stiamo per prendere”.
Non c’è santità più grande di coloro che hanno imparato ad accettare senza riserve ogni momento della loro esistenza.
La vita è come una partita in cui ciascun giocatore sfrutta – come meglio può – le carte che gli sono toccate. Chi insiste a giocare non con le carte che ha ricevuto, ma con quelle a cui sostiene di aver diritto, è destinato a fallire nella vita.
Non ci viene chiesto se vogliamo giocare. Su questo non c’è scelta, tutti coloro che vengono al mondo devono partecipare.
Sta a noi decidere come.