immagine-papa-francescoVEGLIA DI PREGHIERA CON I GIOVANI
Lungomare di Copacabana Rio de Janeiro
Sabato, 27 luglio 2013
Conosciamo tutti la parabola di Gesù che narra di un seminatore andato a gettare i semi nel campo; alcuni di essi cadono sulla strada, in mezzo ai sassi, tra le spine e non riescono a svilupparsi; ma altri cadono su terra buona e producono molto frutto (cfr Mt 13,1-9). Gesù semina.
Quando accettiamo la Parola di Dio, allora siamo il Campo della Fede! Per favore, lasciate che Cristo e la sua Parola entrino nella vostra vita, lasciate entrare la semente della Parola di Dio, lasciate che germogli, lasciate che cresca. Dio fa tutto, ma voi lasciatelo agire, lasciate che Lui lavori in questa crescita! Gesù ci dice che i semi caduti ai bordi della strada o tra i sassi e in mezzo alle spine non hanno portato frutto.
Credo che, con onestà, possiamo farci la domanda: Che tipo di terreno siamo, che tipo di terreno vogliamo essere? Forse a volte siamo come la strada: ascoltiamo il Signore, ma non cambia nulla nella nostra vita, perché ci lasciamo intontire da tanti richiami superficiali che ascoltiamo, Io vi domando, ma non rispondete adesso, ognuno risponda nel suo cuore: Sono un giovane, una giovane, intontito? O siamo come il terreno sassoso: accogliamo con entusiasmo Gesù, ma siamo incostanti davanti alle difficoltà non abbiamo il coraggio di andare controcorrente. Ognuno di noi risponda nel suo cuore: Ho coraggio o sono un codardo? O siamo come il terreno con le spine: le cose, le passioni negative soffocano in noi le parole del Signore (cfr Mt 13,18-22). Ho l’abitudine nel mio cuore di giocare in due ruoli: fare bella figura con Dio e fare bella figura con il Diavolo? Voler ricevere la semente di Gesù e allo stesso tempo annaffiare le spine e le erbacce che nascono nel mio cuore? Oggi, però, io sono certo che la semente può cadere in terra buona. Ascoltiamo questi testimoni, come la semente è caduta in terra buona. “No, Padre, io non sono terra buona, sono una calamità, sono pieno di sassi, di spine, di tutto”. Sì, può darsi che questo sia nella superficie, ma libera un pezzetto, un piccolo pezzo di terra buona, e lascia che cada lì e vedrai come germoglierà.
Io so che voi volete essere terreno buono, cristiani veramente, non cristiani part-time; non cristiani “inamidati”, con la puzza al naso, così da sembrare cristiani e, sotto sotto, non fare nulla; non cristiani di facciata, questi cristiani che sono “puro aspetto”, ma cristiani autentici. So che voi non volete vivere nell’illusione di una libertà inconsistente che si lascia trascinare dalle mode e dalle convenienze del momento. So che voi puntate in alto, a scelte definitive che diano senso pieno. È così o mi sbaglio?