Dio ha tanto amato il mondo
Dio ha tanto amato il mondo
Dio ama “tanto” il mondo così come è… non perché bello, pulito, abitato da gente brava e buona.
Lo ama, invece, perché malato di egoismo degli uomini, di discriminazioni, ingiustizie, prepotenze.
Questo mondo inamabile perché perennemente in contrasto con l’amore di Dio, questo mondo Dio ama al punto da mandare il suo Figlio.
Ma non è una visita di cortesia: l’amore di Dio entra nella storia e si fa storia di questo mondo; Dio penetra nel profondo della natura umana, Lui stesso si fa uomo perché siano rivelati i molti cuori, i pensieri nascosti, l’oscurità dell’azione dell’uomo.
Tutto il progetto di salvezza per l’uomo si trova condensato magnificamente in queste poche parole.
Il mistero di Dio è il dono di sé, il dono del figlio suo che entrando nella storia degli uomini ha abbracciato tutte le nostre debolezze e fragilità, ha ceduto alla cattiveria umana amando e perdonando.
Così ha mostrato il volto misericordioso del Padre.
Il paradosso e l’irrazionale di Dio sta proprio nell’amore sconsiderato che non condanna e non giudica.
L’amore di Dio mette in “crisi” il cuore dell’uomo, questo è il suo giudizio; l’amore di Dio ha donato il proprio figlio al mondo per destabilizzare, per metterlo in crisi, fargli scoprire la verità verso cui camminare.
Nel brano evangelico di questa solennità il verbo “credere” occupa una posizione privilegiata, ma è lontana dall’evangelista l’idea di aderire a qualche dottrina o partecipare di qualche organizzazione, neppure il culto sembra essere nella sua prospettiva, piuttosto una esigenza pressante di amore per dare spessore all’esistenza, tanto da scoprire, fin da subito, la “vita eterna”.
Dobbiamo lasciarci attrarre dall’amore infinito del Crocifisso, amore che supera ogni misura perché il Figlio e il Padre esprimono nella comunione lo stesso amore per il mondo: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono”.
Credere “in lui” significa fidarsi della potenza dell’amore di Dio, lasciare che la sua Parola rivoluzioni la nostra vita, corregga le nostre prospettive, modelli le relazioni, lasciare che la sua Parola modelli le nostre parole.
Padre, mi metto nelle tue mani.
Fa´ di me quello che vuoi.
Sia quello che sia, ti ringrazio.
Sono disposto a tutto. Accetto tutto, purché il tuo piano vada avanti in tutta l´umanità e in me.
Illumina la mia vita con la luce di Gesù. Non è venuto per essere servito, ma per servire.
Che la mia vita sia come la sua: servire.
Grano de frumento che muore nel solco del mondo.
Che davvero sia così, Padre.
Ti affido la mia vita. Te la do.
Conducimi.
Mandami quello Spirito che muoveva Gesù.
Mi metto nelle tue mani, completamente, senza riserve, con una fiducia assoluta perché Tu sei mio Padre.
(preghiera di C. de Foucauld)