Attenti alla idolatria!

VI domenica Tempo ordinario (13/02/2022)
Attenti alla idolatria!
Il Vangelo odierno ci presenta le Beatitudini nella versione di Luca. Il testo si articola in quattro beatitudini e quattro ammonimenti formulati con l’espressione “guai a voi”.
Con queste parola, forti e incisive, Gesù ci apre gli occhi, e ci fa vedere con il suo sguardo, al di là delle apparenze, oltre la superficie, e ci insegna a discernere le situazioni con fede. Gesù dichiara beati i poveri, gli affamati, gli afflitti, i perseguitati; e ammonisce coloro che sono ricchi, sazi, ridenti e acclamati.
La ragione di questa paradossale beatitudine risiede nel fatto che Dio è vicino a coloro che soffrono e interviene per liberarli dalle loro schiavitù; Gesù vede questo, vede già la beatitudine al di là della realtà negativa. E ugualmente il “guai a voi”, rivolto a quanti oggi se la passano bene, serve a “svegliarli” dal pericoloso inganno dell’egoismo e aprirli alla logica dell’amore, finché sono in tempo per farlo.
Il brano odierno ci invita dunque a riflettere sul senso profondo dell’avere fede, che consiste nel fidarci del Signore sulla scia della riflessione della scorsa domenica. Si tratta di abbattere gli idoli mondani per aprire il cuore al Dio vivo e vero; Egli solo può dare alla nostra esistenza quella pienezza tanto desiderata eppure difficile da raggiungere.
Fratelli e sorelle, sono molti, infatti anche ai nostri giorni, quelli che si propongono come dispensatori di felicità: vengono promettendo successo in tempi brevi, grandi guadagni a portata di mano, con soluzioni magiche ad ogni problema e così via. E qui è facile scivolare senza accorgersi nel peccato contro il primo comandamento: cioè l’idolatria, sostituire Dio con un idolo. Idolatria e idoli sembrano cose d’altri tempi, ma in realtà sono di tutti i tempi! Anche di oggi! Descrivono alcuni atteggiamenti contemporanei meglio di molte analisi sociologiche.
Per questo Gesù ci apre gli occhi sulla realtà. Siamo chiamati alla felicità, ad essere beati, e lo diventiamo fin da ora nella misura in cui ci mettiamo dalla parte di Dio, del suo Regno, dalla parte di ciò che non è effimero ma dura per la vita eterna. Siamo felici se ci riconosciamo bisognosi davanti a Dio e se, come Lui e con Lui, stiamo vicini ai poveri, agli afflitti, agli affamati. Anche noi lo siamo davanti a Dio: poveri, afflitti, affamati… Diventiamo capaci di gioia ogni volta che, possedendo dei beni di questo mondo, non ne facciamo degli idoli a cui svendere la nostra anima, ma siamo capaci di condividerli con i fratelli.
Le Beatitudini di Gesù sono un messaggio decisivo che ci sprona a non riporre la nostra fiducia nella cose materiali e passeggere, a non cercare la felicità seguendo i venditori di fumo, i professionisti dell’illusione. Non bisogna seguire costoro, perché sono incapaci di darci speranza.
Il Signore ci aiuta ad aprire gli occhi, per acquisire uno sguardo più penetrante sulla realtà, a guarire dalla miopia cronica che lo spirito mondano ci contagia. La Vergine Maria, ci aiuti ad ascoltare questo Vangelo con la mente e il cuore aperti, perché porti frutto nella nostra vita e diventiamo testimoni della felicità che non delude, quella di Dio che non delude mai.
(Angelus 17 febbraio 2019)