Abbiamo ancora bisogno della Messa?
Abbiamo ancora bisogno della Messa?
Nei giorni scorsi ho avuto modo di leggere un interessante articolo che aveva come titolo: “Abbiamo ancora bisogno della Messa?”
Una domanda che risuona anche in diversi ambiti ecclesiali, nei gruppi e nelle comunità parrocchiali.
Dopo la pandemia qualcosa si è “rotto”: sempre meno che cristiani vengono stabilmente a Messa e non ne sentono più la necessità. Il tempo della prova ha offerto lodevoli soluzione attraverso le celebrazioni televisive o via internet. Ma vedere una Messa -se non in casi particolari- attraverso un mezzo di comunicazione è la stessa cosa?
Molti dicono assolutamente di no, altri dicono di sì e che anzi si segue meglio.
Ma la questione vera che sta sotto è: cos’è la Messa?
La pagina del Vangelo di Luca che la Chiesa propone per questa quarta domenica del tempo pasquale offre un insegnamento fondamentale per la questione della Messa e anche del suo modo di celebrarla e di partecipare. Come sempre non è una pagina di teorie e regole da seguire, ma un racconto, una esperienza di vita che per i primi cristiani è diventata punto di riferimento anche nei secoli successivi.
Forse provare ad entrare in questo racconto ci aiuta a capire il “perché” e il “come” della Messa.
Siamo alla sera del giorno della resurrezione, quel giorno che da allora in poi sarà il giorno principale per i discepoli di Cristo.
La domenica è per il cristiano il giorno attorno cui ruotano tutti gli altri giorni, è il “giorno del Signore” e quindi anche il giorno dove celebrare la sua presenza nel mondo, ma soprattutto di coloro che portano il suo nome, i cristiani appunto.
Il racconto è a tutti ben noto: durante il cammino ai dubbi e alle paure dei discepoli si accompagna la parola forte e chiara di Gesù che giunti alla locanda entra per “rimanere con loro” dove si mostra nel segno del Pane spezzato che porta all’apertura degli occhi e del cuore.
Non è forse tutto questo la nostra Messa domenicale? La Messa è la celebrazione dove ci si trova insieme sulla stessa strada della vita, con i nostri dubbi e fatiche di vita e di fede.
Nella Messa ascoltiamo brani della Bibbia ma non come esercizio culturale, ma per trovare in questi ciò che scalda il cuore e riaccenda la fede. E quando ascoltiamo e preghiamo le letture, i salmi e il Vangelo, lo facciamo rendendo grazie a Dio, credendo che in quelle parole è Gesù stesso che si affianca a noi e ci parla. Nella Messa poi riviviamo i gesti della Cena sentendoci tutti partecipi della mensa del Signore Gesù, accogliendo il gesto del pane spezzato e del calice di vino, nei quali Gesù ha voluto sintetizzare tutta la sua vita. La Messa è l’occasione per riscaldare e riaccendere la nostra vita di fede, facendoci sperimentare che Gesù rimane con noi, non come figura del passato, ma come colui che è vivente! La Messa è un incontro che deve scaldare il cuore e aprire la mente.
La Messa dovrebbe essere vissuta dal cristiano come una necessità non come un dovere.
La Messa in diretta alla televisione o su internet è limitata proprio perché non permette quell’esperienza insostituibile dello stare insieme, ma forse allo stesso tempo tiene vivo il desiderio e viva la consapevolezza che senza l’incontro con Gesù, la nostra fede si raffredda e muore, perché non è scaldata dalle parole di Gesù e non è illuminata dalla sua presenza nel pane.
Buona domenica e buona settimana!
don Gabriele e don Marco